É doveroso segnalare due pubblicazioni di Carlo
Romagnoli,
avvocato piacentino che ha accumulato competenze importanti nel
settore della salvaguardia dei beni artistici e culturali. Due saggi
di grande utilità per chi ha responsabilità nel campo della
conservazione e nella valorizazzione dei beni artistici. Le opere
d’arte, aspetti civili, amministrativi, pratici, fiscali (Editrice
Vicolo del Pavone, Piacenza, 1995 pp. 300) scritto in collaborazione
con Giuseppe Trecordi, é uno studio sulla tutela, la fruizione, la
contrattualità nelle transazioni delle opered’arte. Si rimarcano le
responsabilità civili e penali nelle azioniistituzionali, private o
commerciali del settore; si spiegano lemodalità consentite e le
erroneità nel trattare le opere, con i risvolti relativi nel campo
dell’expertise e del restauro. In appendice é ripropostala normativa
fondamentale vigente: il R.D. n. 363 del 1913 sulle Antichità e
Arte(Regolamento delle leggi n. 364/1909 e n. 688 del 1912,
istitutive dei vincoli ditutela del patrimonio
artistico-monumentale-archeologicoambientale) e la legge 1089/1939
tuttora vigente come strumentodisciplinare in materia. Da esperto
giurista nelle note compaiono le citazioni delle sentenze della
Cassazione, che hanno creato una giustizia parallela
imprescindibile. Arte e diritto - Bottini di guerra, Convenzioni
Internazionali (SMAC Edizioni, Roma, 1999) proietta la materia nello
scenario della legislazione e del mercato europeo. E’ un testo
veramente straordinario per l’attenzione che l’avvocato ha messo
nella storia delle sottrazioni di opere d’arte legittimate nel tempo
della seconda guerra mondiale e poi delegittimate dal ristabilimento
del diritto internazionale. Il cap. 4° é un piccolo capolavoro sulla
storia di spostamenti di singole, celebri opere d’arte sulla base di
diritti presunti o dimostrati, riunendo in una utilissima casistica
vicende incredibili, ma comprensibili. Oltre ad una rara ripresa dei
regolamenti di tutela progenitori (L’Editto del Cardinale Rocca del
1820 in primis), si possono consultare in appendice le Convenzioni
Internazionali recenti, da quella di Parigi del 1954 a quella di
Granada del 1985, comprese le Convenzioni Unesco 1970 e 1972, al cui
rispetto é affidata la sopravvivenza del patrimonio artistico; ad
esse ogni paese, europeo innanzitutto, dovrà uniformarsi. Due libri
da tenere sempre sulla scrivania, che danno una consulenza
quotidiana indispensabile a chi naviga nel procelloso mare dei beni
culturali.
Stefano Pronti